Nello specifico si sono confrontati i dati delle due aree oggetto di studi (Amiata –SI e Pratomagno AR) del 2015 (ante-trattamento) e del 2016 (post-trattamento). La biodiversità microbica del suolo, è stata stimata sia attraverso l’uso di indicatori biologici di qualità del suolo (respirazione microbica, biomassa microbica) che di tecniche molecolari (sequenziamento massivo di DNA mediante tecniche NGS). Inoltre sono state rilevate variazioni di misure dendrometriche (diametro ed altezza medie del soprassuolo) in seguito all’applicazione dei due trattamenti.
Dai risultati ottenuti è stato possibile distinguere nettamente le due zone prese in esame. I valori di respirazione microbica sono risultati superiori nei suoli dell'Amiata rispetto al Pratomagno che presenta anche una maggiore eterogeneità. In misura minore, anche la biomassa microbica è risultata maggiore in Amiata rispetto al Pratomagno. Interessante osservare che i valori maggiori si sono registrati nei campioni delle aree sottoposte a diradamento.
L'analisi molecolare effettuata tramite sequenziamento NGS (Illumina) dei geni 16S rDNA (batteri) e ITS (funghi) ha rilevato una maggiore diversità batterica nel complesso Amiata, ed una minore abbondanza di specie appartenenti alla comunità fungina nel complesso Pratomagno.
La tipologia di diradamento ha evidenziato delle minime differenze in termini di biodiversità microbica, rispetto alle condizioni naturali ante-trattamento, ovvero antecedenti all’attuazione dei diradamenti. Questo potrebbe indicare un processo di cambiamento della struttura ancora in corso che si presume possa essere confermato il prossimo anno.
Relatore: Giacomo Pietramellara
Correlatore: Stefano Mocali
Corso di Laurea Magistrale in Scienze e tecnologie dei sistemi forestali (Classe LM- 73) - classe delle lauree in Scienze tecnologie forestali e ambientali. AA 2016-2017. Università degli Studi di Firenze