Tradizionalmente i diradamenti svolti in questi soprassuoli, e previsti dalle normative regionali, sono dal basso riguardando l’asportazione della sola parte dominata, per questo risultano poco efficaci. Si rende perciò necessario applicare una diversa tipologia di intervento che consista nell’eliminazione delle dirette concorrenti (anche sul piano dominante) delle piante “candidate” permettendo a queste di svilupparsi a pieno e acquisire maggiore stabilita.
L’indice di competizione oggetto di questo studio ha come obiettivo quello di aiutare i tecnici nella selezione delle piante competitrici, cioè nell’applicazione del diradamento.
Esso è basato sui dati dendrometrici di 100 pini dominanti scelti in base alle seguenti caratteristiche: chioma libera su tutti i lati, assenza di trattamenti pregressi che possano averne influenzato la crescita. Queste piante sono state cercate nel comprensorio del Vivo d’Orcia (Siena).
I dati raccolti sono poi stati elaborati con modelli di regressione in modo da calcolare le tendenze di massima estensione del raggio di chioma in funzione del diametro del tronco.
Così facendo si è realizzato l’indice di competizione che potesse essere utilizzato per valutare il massimo grado si accrescimento della chioma. L’utilizzo di questo indice tuttavia può trovare impiego solamente fino al diametro o di 43 cm che il massimo rilevato. Una seconda parte della tesi ha comportato il testare l’efficacia dell’indice di competizione sui dati relativi progetto SelPiBioLife, permettendo il confronto con il diradamento selettivo realmente svolto.
Relatore: Fabio Salbitano
Correlatori: Paolo Cantiani e Maurizio Marchi
Corso di Laurea Magistrale in Scienze e tecnologie dei sistemi forestali (Classe LM- 73) - classe delle lauree in Scienze tecnologie forestali e ambientali. AA 2017-2018. Università degli Studi di Firenze