Tesi di laurea magistrale di Riccardo Scapigliati
Lo studio ha come scopo quello di individuare un indice di competizione da utilizzare nei popolamenti artificiali di pino.
Come noto le pinete di origine artificiale presentano spesso densità molto elevate a causa dei mancati diradamenti con conseguenti problemi di competizione e di stabilità.
Tesi di laurea triennale di Riccardo Scanferla.
Con questo studio si è voluto confrontare gli effetti di diverse modalità di diradamento sulla produttività di un popolamento artificiale di pino nero, (Pinus Nigra J.F. Arnold) impiantato agli inizi degli anni ’70.
È stato pubblicato su Forests 9(4), 188, un contributo dal titolo “Comparing thinning system effects on ecosystem services provision in artificial black pine (Pinus nigra JF Arnold) forests”. Si tratta di un articolo scientifico che compara due diversi sistemi di diradamento applicati previsti nel Progetto SelPiBioLife in termini di fornitura di servizi ecosistemici. A tal fine ne sono stati selezionati e valutati quattro: produzione di legname e bioenergia, sequestro del carbonio, stabilità meccanica del soprassuolo e conservazione della biodiversità.
Anche quest’anno il Progetto SelPiBioLife è stato presente assemblea generale dell’ European Geosciences Union tenutasi dall’8 al 13 Aprile 2018 a Vienna (A). è stata presentata una relazione orale dal titolo " Cross-taxon congruence of soil biodiversity in Pinus nigra plantations two years after a selective silvicultural treatment”.
I partner del progetto SelPiBioLife hanno portato una relazione alla conferenza LIFE 2018 dal titolo “Capacity Building for Croatia’s national Contact Point for the LIFE Program”che ha avuto luogo a Zagabria il 2 Febbrio 2018. Alla conferenza hanno partecipato 162 partecipanti provenienti da 13 paesi. Obiettivo dell’evento è stato quello di promuovere il programma LIFE, evidenziare sinergie tra il programma LIFE e altre forme di finanziamenti dell'UE e presentar esempi di progetti virtuosi; tra questi anche il nostro SelPiBioLife!
È stato pubblicato su Italian Journal of Mycology (46 /2017) un articolo dal titolo “ The economic potential of mushrooms in an artificial Pinus nigra forest”. Si tratta di un contributo che riporta i risultati di uno studio sulla micodiversità in un impianto artificiale di pino nero sul Monte Amiata in Toscana, tipologia di habitat ad oggi poco indagata per questi aspetti.
Sul numero 231 della rivista forestale Sherwood – Foreste ed alberi oggi (Dicembre 2017) è stato pubblicato un articolo dal titolo “Biodiversità in un rimboschimento di Pinus nigra. Il potenziale ecologico ed economico dei macromiceti”, un contributo scritto dal gruppo di lavoro dell’Università di Siena che segue il monitoraggio della componente micologica per il progetto SelPiBioLife.
È stato pubblicato sul numero 1/ 2017 del semestrale Dendronatura (www.dendronatura.net) un articolo dal titolo “Stima del volume di legno morto in rimboschimenti di pino nero (Pinus nigra J.F.Arnold) in Toscana: confronto tra casi studio.” Si tratta di un contributo in cui vengono misurati, analizzati e messi a confronto i volumi di legno morto a terra stimati tramite Line Intersect Sampling (LIS) in tre aree di studio della Toscana, di cui due sono quelle del progetto SelPiBioLife.
Tesi di laurea magistrale di Antonio Morabito
Lo studio è stato, realizzato in due pinete di pino nero nell'ambito delle attività del progetto SelPiBioLife (LIFE13 BIO/IT/000282), con la finalità di analizzare gli effetti di due tipi di diradamento (dal basso e selettivo), confrontati con un testimone (nessun intervento) sulla biodiversità microbica di funghi e batteri del suolo.
Tesi di laurea triennale di Giulio Pagnacco.
Vengono studiati gli effetti di diversi regimi di diradamento in una pineta di pino nero artificiale situata su Monte Modina (AR), impiantata nel 1928 con funzione protettiva e da 40 anni monitorata dal CREA – FL di Arezzo. In particolare lo studio ha come obiettivo la valutazione del diradamento selettivo (come proposto anche nel progetto SelPiBioLife) rispetto a quello dal basso e al testimone dopo 8 anni dall'intervento.